Il dipendente della Rsa, contratto l’epatite, aveva chiesto il riconoscimento della malattia professionale. Non era stato riconosciuto. Dopo i due gradi precedenti di giudizio con il rigetto del ricorso, la Corte di Cassazione si è pronunciata con sentenza 29345 del 10 ottobre 2022. Secondo la suprema corte, con ragionevole probabilità il virus può essere sviluppato “anche in base alla compatibilità della malattia quale desunta dalla tipologia delle mansioni svolte, dalla durata e dal tempo della prestazione lavorativa e per l’assenza di altri fattori extra-professionali, potendo a tale scopo utilizzare congiuntamente anche dati epidemiologici”. L’epatite va dunque ritenuta malattia professionale in quanto “costituisce causa violenta anche l’azione di fattori microbici o virali che, penetrando nell’organismo umano, ne determinino l’alterazione dell’equilibrio anatomo-fisiologico, sempreché tale azione, pur se i suoi effetti si manifestino dopo un certo tempo, sia in rapporto con lo svolgimento dell’attività lavorativa, anche in difetto di una specifica causa violenta alla base dell’infezione” secondo la sentenza riportata da Osservatorio Olympus. Fattori microbici o virali può volere significare anche corona virus?
CivileMalattia professionale da “fattori microbici o virali”: Cassazione su epatite. Riguarderà anche il Covid?
12 Ottobre 2022
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